Nuvolia delle ore tarde e delle notti profonde.
Prima del primo bacio non c'è nulla per cui piegarsi, nulla da piangere; soli in incontri e primavere d'ere, qualcosa che dell'amore è culla. E col martello scalpello le mura che ci dividono, parole come scuri su pietre d'uomo e pensieri scuri, che al mattino, col sole danno paura. Però scosto i calcinacci e ti guardo come guardo un gioco non mio, che potrei non desiderare oltre, ma mi volto e voglio e le tue labbra, la gonna di notte sottile velo, che rientra, e che ti ha messo Dio.
Franck Lefleur
