Guardando babbo guardare nonno. Come fece la mia bisnonna dalla stessa finestra, dove ora mi affaccio per fumare.
Dove sono i nostri padri? Sepolti in quel che aravano trainati da bestie enormi, a forzare l'arsa bucando l'aria, con corna di gesso. \ Ne sento i rumori spenti, il sudore seconda pelle e la fame dell'attesa; lo sferragliare a ritmo rude dei nudi letti massicci, maturato dall'acre rosso amore in covi di fieno, e sfuggito all'ombra che vola fra i fragili rami dell' Adesso, recidendoli. \ Dove sono gli occhi dell'uomo mutato in albero caracollante? o gli occhi del figlio festosi a fatica, che come un gioco teneva stretto i grani d'Oriente, del rito ansimante? Qui davanti e nei miei. \ Dov'è ciò che non è stato tramandato? quelle bestie possenti e quegli amori di paglia e legno? il bambino e L'Oriente? Sepolto in quel che eravamo. Sotto il ramo dell' Adesso che ci accade, che già cade.
— Franck Lefleur
