Dove, quando, come Ho la necessità di raccontare Gli occhi di miele che si spengono Nelle fauci del mattino, senza dolore Sei l'alba che rappresenti, Roma Non importa lo squallore Non importa l'ampiezza Il tuo spazio è privo di compromessi Tu sai Amare tutto. \ Dove, quando, come Ho la necessità di raccontare Il sentimento che ti logora Quando a casa tua non trovi L'entrata, l'uscita E pensi che nulla t'appartenga, Roma Gli occhi di miele si accendono Non importa lo squallore Non importa l'ampiezza Il tuo spazio è privo di compromessi Tu sai Amare tutto. \ Dove, quando, come Ho la necessità di raccontare La malinconia che si intravede Dalle tue vesti, chi sei, Roma? Ti assolvo dalla condanna di vivere In funzione dei ricordi Ti redimo dalla cenere, ti restituisco La fine di ogni tempo Ti libero dagli Dei, dalla poesia Dall'arte \ Gli occhi di miele si aprono Al mondo sconosciuto Non importa lo squallore Non importa l'ampiezza Il tuo spazio è privo di compromessi Tu sai Amare tutto.
Alessia Scoccia, “Delilhaa”
